La Chiesa di San Francesco da Paola, conosciuta dai vastesi come Chiesa dell’Addolorata per la presenza di una famosa statua lignea oggetto di devozione popolare, si affaccia sulla centralissima piazza Rossetti.
La bella facciata neoclassica è stata realizzata alla metà dell’Ottocento dall’architetto Silvestro Benedetti ed è caratterizza da due ordini di lesene, le semicolonne che sembrano sostenere il timpano, e un finestrone centrale con vetrata policroma raffigurante San Francesco da Paola. A sinistra della facciata, il palazzo Benedetti, ex convento dei frati Paolotti, restaurato nello stesso periodo di costruzione della facciata.
La chiesa, in realtà, ha una storia molto più lunga che risale al periodo alto-medievale in cui, al di fuori del nucleo del Guasto d’Aymone, era attestato un monastero dedicato a Santo Stefano, citato come “Santo Stefano in Parolascio”, termine che in lingua longobarda definiva l’anfiteatro presso cui, appunto, lo stesso monastero sorgeva.
Nel basso medioevo ritroviamo questo stesso luogo, sempre esterno alle mura, definito come contrada dei “Guarlati”, probabile storpiatura del termine precedente. Presso la contrada erano poste due cappelle, una dedicata a San Rocco e l’altra a Santa Maria. In quest’ultima era presente un’icona, la Madonna dei Guarlati, a cui facevano erano devoti molti vastesi e la chiesa costituiva un ambito luogo di sepoltura.
Nel 1611 le due cappelle vennero distrutte per far spazio al monastero dei Minimi di San Francesco da Paola. Insieme al monastero venne costruita una nuova chiesa in cui fu trasportato l’affresco di Santa Maria dei Guarlati, posto in un’apposita cappella.
La devozione per quella che i vastesi chiamavano anche “Santa Maria dei Miracoli” continuò anche nei decenni successivi. Il marchese Cesare Michelangelo d’Avalos fu particolarmente devoto a questa figura. La chiesa venne restaurata a sue spese e arricchita con opere di diversi artisti. Il marchese volle apporre lo stemma della sua casata sopra il portale di ingresso, dove è ancora oggi visibile. Volle inoltre spostare l’affresco della tanto venerata Madonna dei Guarlati al di sopra dell’altare maggiore, dietro il quale volle essere sepolto alla sua morte nel 1729.
Nel 1770 venne soppresso il convento e l’immobile venne acquistato dalla famiglia Benedetti che lo trasformò in abitazioni private. La chiesa venne riaperta alla metà del secolo successivo e qui trovò ospitalità nel 1856 la Confraternita della carità e della morte, precedentemente ospitata a San Giuseppe.
La Chiesa di San Francesco da Paola oggi, si presenta al suo interno piuttosto semplice nelle forme del suo restauro neoclassico.
Gli elementi di maggior interesse sono costituiti dai numerosi dipinti del Seicento e del Settecento: la Madonna del Velo, della scuola di Bernardino Luini, il San Carlo Borromeo di Nicola Maria Russo, San Rocco di Filippo Andreola, Santa Lucia del vastese Giovan Battista De Litiis. Il quadro raffigurante San Francesco di Paola è invece di autore anonimo del XVII secolo.
Alla sinistra del presbiterio è posta la cappella della confraternita che ospita la pregevole pietà lignea attribuita a Giacomo Colombo, scultore di scuola napoletana attivo all’inizio del Settecento. La Madonna Addolorata è oggetto della devozione popolare durante la solenne processione del sabato santo quando i confratelli la trasportano a spalla per le vie della città.